Emanuela Casagrande
Nata in Italia a Manerbio Bs nel 1965. Vive a Desenzano del Garda Bs.
Si diploma nel 1992 in fotografia presso l’Istituto Europeo di Design di Milano. Dal 1997 comincia un’intensa attività professionale che la porta a collaborare con numerosi studi d’architettura, pubblicando su varie riviste di settore. Dal 2014 intraprende un percorso più artistico, volto in particolare ad esplorare il tema della fragilità dell’essere umano e della natura, partecipando a mostre collettive e personali tra cui: “Intersezioni” presso il Centro Culturale Svizzero di Milano (1999), “Camillo Botticini architetture 1993-2004” (2004) presso la libreria Einaudi di Brescia, “Donne per le donne” presso Palazzo Frizzoni a Bergamo (2015), HYBRID international fair for emerging art Madrid (2017). Finalista del Premio Arte 2019, sezione fotografia, nel novembre 2019 partecipa all’esposizione tenutasi presso il Palazzo Reale di Milano. Dal 2015 si approccia alla tecnica dell’incisione calcografica.
Incerta Condicio
La mia ricerca artistica mi porta a indagare sui legami e sugli impedimenti che ci imponiamo o che ci impongono, e che ci frenano; sulle stratificazioni che le esperienze positive o negative inevitabilmente creano, appesantendoci, modificandoci, intrappolandoci.
Nella serie Incerta Condicio, che in latino significa fragilità, i fiori freschi vengono fotografati dopo essere stati immersi in una materia che si solidifica intrappolandoli, irrigidendoli togliendo loro vita e colore. Si creano crepe, frammenti, piccole parti materiche, costellazioni di polvere. Tracce.