Flavia Faranda

Nata nel 1977 a Roma, si trasferisce a Milano negli anni ’90, laureandosi in Storia dell’Arte presso l’Università Statale di Milano e si diploma in fotografia presso l’Istituto Europeo di Design. Inizia a lavorare come assistente in studi fotografici. Intraprende la sua attività occupandosi di still life reportage e ritratto. All’attività lavorativa affianca un interesse per la fotografia di teatro e tematiche legate alla cultura contemporanea e temi sociali, quali il carcere, la mobilità sostenibile, l’identità di genere, partecipando a mostre collettive e personali:  Le ciclofficine milanesi (2007) nella Settimana Europea della Mobilità SostenibileLaboratorio Sogno di San Vittore, Casa Morigi, Milano (2009); Brazil: una foto per il futuro, alla Galleria Jannone di Milano; (R)ESISTENZE presso la Fondazione Corrente, a cura di Roberto Mutti (2014); Città Visibili alla Galleria Sibilla, Carassai (FM) e alla Galleria Manifiesto Blanco, Milano (2016) e a Milano Photoweek 2017. Dal 2017 inizia a occuparsi anche di video e montaggio.


“CITTÁ VISIBILI”

Scattate a Milano, Catania, Siena, Ascoli, le foto che Flavia Faranda presenta in anteprima nella mostra “Città Visibili” non sono un semplice resoconto di viaggio, ma una sorta di autoritratto interiore.

“Adesso, da ogni città che Marco gli descriveva, la mente del Gran Kan partiva per suo conto, e smontata la città pezzo per pezzo, la ricostruiva in un altro modo, sostituendo ingredienti, spostandoli, invertendoli”

Tuttavia, lungi dall’essere pure registrazioni, le immagini vengono sovrapposte già in fase di ripresa, utilizzando i segmenti di pellicola come dei dettagli che mano a mano vanno a ricostruire dei luoghi. Il risultato sono delle visioni oniriche, quasi delle epifanie, che pur ancorate al reale attraverso un filo sottile, quello della memoria, costruiscono un immaginario ovattato e metafisico, sospeso in una dimensione spazio-temporale incantata.
Le città invisibili, così come ne parla Calvino, sembrano quindi diventare visibili, presenti nel subconscio dell’artista e comunicate attraverso delle fotografie che non sono solo, e non tanto, la descrizione di un luogo, ma la condivisione emotiva della percezione dello stesso, con le sue voci, i suoi odori e i suoi silenzi.


Contatti:

www.flaviafaranda.it